PARADOSSI DELLâABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dellâumanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dellâagricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con lâintroduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dellâuomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dellâartista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano lâintreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi lâuno col lâaltro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dellâuomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare lâassurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her familyâs own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humansâ domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
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