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2020

Lo spettro di Malthus - solo show

Germinal

paradossi dell'abbondanza

2019

Lo Spettro di Malthus, la gabbia

canto libero

SOFFERTE ONDE SERENE

2018

voce del verbo avere - solo show

opera viva

2017

Fil de sëida

Schuld

velme - solo show

2016

Made in Italy

Forza Lavoro - solo show

2015

Un caso

Stilleven

Liberamente tratto da

2014

H317 - Può provocare una reazione- solo show

Un milione di alberi sacri e nessun dio

Rette incidenti

2013

Con la cultura non si mangia

Io in testa

M.

Aqua Micans - Hotel delle palme - solo show

2012

Capienza massima meno uno

Ginnastica dei ciechi la corsa al cerchio - solo show

Viaggio intorno alla mia camera

2011

Rada - solo show

tragedia in atto

Quelli che trascurano di rileggere si condannano a leggere sempre la stessa storia (2009 - 2011)

2010

Quando la strada guarda il cielo

Forever Overhead - solo show

2009

Pier Paolo Pasolini 2009

In love we trust

From here to Eternit

2008

Ground cover

My no man's land - solo show

2007

Bianca e il suo contrario - solo show

2006

(Pausa). Che tempo che fa? Lo stesso di sempre...

Talk to me

tanatosi - solo show

2005

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale

2002

Efi

2001

59 Passi

Ad occhi aperti!

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 42 x 29 cm, carrello da mensa #1, 175 x 46 x 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 42 x 29, canteen trolley #1, 175 x 46 x 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
LO SPETTRO DI MALTHUS_magazine_2020
http://www.museomaga.it/mostre/164/Malthus_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
THE SPECTRE OF MALTHUS_MAGAZINE_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 42 x 29 cm, carrello da mensa #1, 175 x 59 x 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 42 x 29, canteen trolley #1, 175 x 59 x 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
LO SPETTRO DI MALTHUS_magazine_2020
http://www.museomaga.it/mostre/164/Malthus_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
THE SPECTRE OF MALTHUS_MAGAZINE_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 42 x 29 cm, carrello da mensa #1, 175 x 59 x 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 42 x 29, canteen trolley #1, 175 x 59 x 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
LO SPETTRO DI MALTHUS_magazine_2020
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PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
THE SPECTRE OF MALTHUS_MAGAZINE_2020
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 42 x 29 cm, carrello da mensa #1, 175 x 59 x 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 42 x 29, canteen trolley #1, 175 x 59 x 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
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PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
THE SPECTRE OF MALTHUS_MAGAZINE_2020
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 24 disegni, tecnica mista e collage 42 x 29 e 29 x 42 cm, 3 carrelli da mensa 175 X 59 X 67 e cm 175 x 46 x 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 24 drawings and collage on paper 42 x 29 and 29 x 42 cm, 3 canteen trolleys 175 X 59 X 67 and 175 x 46 x 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
LO SPETTRO DI MALTHUS_magazine_2020
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PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 42 x 29 cm, carrello da mensa #1, 175 x 59 x 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 42 x 29, canteen trolley #1, 175 x 59 x 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
LO SPETTRO DI MALTHUS_magazine_2020
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PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
THE SPECTRE OF MALTHUS_MAGAZINE_2020
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 42 x 29 cm, carrello da mensa #1, 175 x 59 x 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 42 x 29, canteen trolley #1, 175 x 59 x 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
LO SPETTRO DI MALTHUS_magazine_2020
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PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
THE SPECTRE OF MALTHUS_MAGAZINE_2020
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https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 42 x 29 cm, carrello da mensa #1, 175 x 59 x 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 42 x 29, canteen trolley #1, 175 x 59 x 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
LO SPETTRO DI MALTHUS_magazine_2020
http://www.museomaga.it/mostre/164/Malthus_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
THE SPECTRE OF MALTHUS_MAGAZINE_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 42 x 29 cm, carrello da mensa #1, 175 x 59 x 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 42 x 29, canteen trolley #1, 175 x 59 x 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
LO SPETTRO DI MALTHUS_magazine_2020
http://www.museomaga.it/mostre/164/Malthus_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
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PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
THE SPECTRE OF MALTHUS_MAGAZINE_2020
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 29 x 42 cm, carrello da mensa #2, 175 X 59 X 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 29 x 42 cm, canteen trolleys #2, 175 X 59 X 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
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The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
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The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 29 x 42 cm, carrello da mensa #2, 175 X 59 X 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 29 x 42 cm, canteen trolleys #2, 175 X 59 X 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
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PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 29 x 42 cm, carrello da mensa #2, 175 X 59 X 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 29 x 42 cm, canteen trolleys #2, 175 X 59 X 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
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PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
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PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 29 x 42 cm, carrello da mensa #2, 175 X 59 X 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 29 x 42 cm, canteen trolleys #2, 175 X 59 X 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
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http://www.museomaga.it/mostre/164/Malthus_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
THE SPECTRE OF MALTHUS_MAGAZINE_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 29 x 42 cm, carrello da mensa #2, 175 X 59 X 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 29 x 42 cm, canteen trolleys #2, 175 X 59 X 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
LO SPETTRO DI MALTHUS_magazine_2020
http://www.museomaga.it/mostre/164/Malthus_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
THE SPECTRE OF MALTHUS_MAGAZINE_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 29 x 42 cm, carrello da mensa #2, 175 X 59 X 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 29 x 42 cm, canteen trolleys #2, 175 X 59 X 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
LO SPETTRO DI MALTHUS_magazine_2020
http://www.museomaga.it/mostre/164/Malthus_2020
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PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
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The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
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The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 29 x 42 cm, carrello da mensa #3, 175 X 59 X 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 29 x 42 cm, canteen trolleys #3, 175 X 59 X 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
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PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 29 x 42 cm, carrello da mensa #3, 175 X 59 X 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 29 x 42 cm, canteen trolleys #3, 175 X 59 X 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
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The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 29 x 42 cm, carrello da mensa #3, 175 X 59 X 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 29 x 42 cm, canteen trolleys #3, 175 X 59 X 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
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The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
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https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 29 x 42 cm, carrello da mensa #3, 175 X 59 X 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 29 x 42 cm, canteen trolleys #3, 175 X 59 X 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
LO SPETTRO DI MALTHUS_magazine_2020
http://www.museomaga.it/mostre/164/Malthus_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
THE SPECTRE OF MALTHUS_MAGAZINE_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 29 x 42 cm, carrello da mensa #3, 175 X 59 X 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 29 x 42 cm, canteen trolleys #3, 175 X 59 X 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
LO SPETTRO DI MALTHUS_magazine_2020
http://www.museomaga.it/mostre/164/Malthus_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
THE SPECTRE OF MALTHUS_MAGAZINE_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 29 x 42 cm, carrello da mensa #3, 175 X 59 X 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 29 x 42 cm, canteen trolleys #3, 175 X 59 X 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
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The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
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The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
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PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 29 x 42 cm, carrello da mensa #3, 175 X 59 X 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 29 x 42 cm, canteen trolleys #3, 175 X 59 X 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
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The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
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PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
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PARADOSSI DELL'ABBONDANZA, 2020. 8 disegni, tecnica mista e collage 29 x 42 cm, carrello da mensa #3, 175 X 59 X 67 cm, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Veduta dell'installazione, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza / PARADOXES OF PLENTY, 2020. 8 drawings and collage on paper 29 x 42 cm, canteen trolleys #3, 175 X 59 X 67 cm, trays, glasses, tank, soil, ø 300 cm. Installation view, Museo MA*GA, Gallarate. Foto di Renato Ghiazza

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
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https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
THE SPECTRE OF MALTHUS_MAGAZINE_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA #18, 2018. Disegno e collage su carta 70 x 100 cm / PARADOXES OF PLENTY #18, 2018. Drawings and collage on paper 70 x 100 cm

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
LO SPETTRO DI MALTHUS_magazine_2020
http://www.museomaga.it/mostre/164/Malthus_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
THE SPECTRE OF MALTHUS_MAGAZINE_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA #30, 2018. Disegno e collage su carta 70 x 100 cm / PARADOXES OF PLENTY #30, 2018. Drawings and collage on paper 70 x 100 cm

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
LO SPETTRO DI MALTHUS_magazine_2020
http://www.museomaga.it/mostre/164/Malthus_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
THE SPECTRE OF MALTHUS_MAGAZINE_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA #37, 2018. Disegno e collage su carta 70 x 100 cm / PARADOXES OF PLENTY #37, 2018. Drawings and collage on paper 70 x 100 cm

PARADOSSI DELL'ABBONDANZA titolo preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell'umanità del giornalista inglese Tom Standage che, nel suo saggio, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell'agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l'introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell'uomo sui cicli naturali della germinazione. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino familiare dell'artista e dalla storia della sua famiglia. Le giustapposizioni rivelano l'intreccio di immaginari differenti, relativi a momenti storici diversi ma prossimi l'uno col l'altro, perché caratterizzati da un rapporto di dominio, controllo e sfruttamento dell'uomo nei confronti del mondo naturale. Il paradosso, come forma retorica, serve a illuminare l'assurdità di una situazione e le ventinove tavole sono esposte, a loro volta, in una situazione paradossale: ognuna di esse, infatti, è disposta su un vassoio da mensa posizionato in tre carrelli porta-vassoi a torre. Questi, a loro volta, affondano metà delle loro ruote in un terriccio vergine, non coltivato ma ricco di vita e di possibilità di ospitare nuove specie. M. L.
LO SPETTRO DI MALTHUS_magazine_2020
http://www.museomaga.it/mostre/164/Malthus_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

PARADOXES OF PLENTY, the title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed humans their supposed control of the natural cycles of germination. Migliora produced a set of 29 collages that blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family's own rural background. The juxtapositions reveal the interplay of imaginaries that refer to different moments in history, but close to each other insofar as they are characterised by humans' domination, control and exploitation of the natural world. Paradox as a rhetorical device serves to illuminate the absurdity of a situation and the 29 tables are, in turn, displayed in a paradoxical situation: each one of them, in fact, is placed on a canteen tray in three rack trolleys.
The wheels of trolleys, in turn, are half- buried in virgin soil, uncultivated but conducive to the appearance of new species. M. L.
THE SPECTRE OF MALTHUS_MAGAZINE_2020
https://vanabbemuseum.nl/en/research/research-programme/marzia-migliora-the-spectre-of-malthus/
https://www.artforum.com/interviews/marzia-migliora-on-extractive-capitalism-and-the-agrarian-imaginary-84305

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